L’esperienza di misericordia costituisce «la realizzazione del contenuto fondamentale del messaggio messianico di Cristo e la forza costitutiva della sua missione» (Dives in Misericordia, n. 6). Essa si manifesta come affermava Giovanni Paolo II, nel suo aspetto più vero, quando rivaluta, promuove e trae il bene da tutte le forme di male esistenti nel mondo e nell’uomo.
Così intesa essa è un “riscatto” della persona che è accompagnata a lasciarsi trasformare da Cristo e a tramutare in bene ciò che costituisce il proprio male e il proprio dolore. Per questo il ministero di riconciliazione e guarigione interiore, alla luce di tutto quanto abbiamo fin qui detto, è un aspetto della missione che va al cuore del piano di misericordia di Dio. In esso infatti l’uomo, attraverso la partecipazione al mistero della redenzione di Cristo, ritrova la libertà e la dignità di cooperare personalmente e creativamente alla propria e altrui rinascita in un cammino di guarigione interiore che giunge e riparte proprio da quella che è stata l’origine della sua sofferenza e del suo male. È questo quanto ha fatto Cristo, che ha trasformato la croce e la morte in una via di salvezza.
Come ci ha ricordato Nouwen, i ministri di misericordia nel mondo di oggi sono dei “guaritori feriti”: «Quando non abbiamo paura di entrare nel nostro stesso nucleo per concentrarci sulle emozioni dell’anima arriviamo a capire che vivere significa essere amati. Tale esperienza ci dice che possiamo dare solo perché la nostra vita è un dono, e che possiamo liberare glia altri solo perché siamo stati liberati da Colui che ha un cuore più grande del nostro» (Nouwen H.J.M. Il guaritore ferito. Il ministero nella società contemporanea. Brescia 1982, Queriniana, p. 85)
La guarigione e la rinascita vissuta in questo modo, provenendo da un coinvolgimento nell’amore misericordioso di Dio, diventa anche capacità e apertura nell’amore, nella ricerca e nella scelta libera del bene e nell’ossequio alla Verità sull’uomo e sulla Vita; diventa crescita umana nella capacità di compassione e di perdono: capacità di essere misericordiosi come il Padre (cf Ef 4,32).
Si tratta quindi di una liberazione dal male e di una ri-generazione che deve condurre l’uomo a rivolgersi risolutamente verso una misericordia senza limiti: la sola capace di trasformare le nostre debolezze in una forza reale e la nostra miseria nativa in valori di eternità e ogni tristezza umana in gioia profonda ed eterna
Salvatore Franco omi