Per comprendere in profondità l’insegnamento di Giovanni Paolo II è necessario ritornare alla sua prima enciclica, Redemptor hominis. È qui, infatti, che si ritrovano i punti essenziali a cui si è costantemente ispirato nella sua azione pastorale per imprimere al suo pontificato la forza e l’entusiasmo che lo hanno contraddistinto. Idea centrale che muoveva il pensiero di Giovanni Paolo II era la profonda fede che Cristo è il redentore dell’uomo.
La sua opera di salvezza si estende dal Golgota per raggiungere ogni uomo in ogni tempo, senza distinzione alcuna. Come il suo sacrifìcio sulla croce ha raggiunto tutti, così nessuno può essere escluso dal suo amore.
«L’uomo» scriveva il Papa «non può vivere senza amore. Egli rimane per sé stesso un essere incomprensibile, la sua vita è priva di senso, se non gli viene rivelato l’amore, se non si incontra con l’amore, se non lo sperimenta, se non lo fa proprio, se non vi partecipa vivamente» (Rh, n. 10). Se si vuole, è proprio questo amore che rivela la dimensione della salvezza e la redenzione dell’uomo dalla sua colpa. Se ci si apre all’amore di Cristo, allora si ritrova e recupera la grandezza che era stata perduta, la dignità dell’esistenza personale e il valore della propria partecipazione alla storia.
Nella omelia al suo funerale il card. Ratzinger così diceva: « Egli ha interpretato per noi il mistero pasquale come mistero della divina misericordia. Scrive nel suo ultimo libro: Il limite imposto al male “è in definitiva la divina misericordia” (“Memoria e identità”, pag. 70). E riflettendo sull’attentato dice: “Cristo, soffrendo per tutti noi, ha conferito un nuovo senso alla sofferenza; l’ha introdotta in una nuova dimensione, in un nuovo ordine: quello dell’amore…E’ la sofferenza che brucia e consuma il male con la fiamma dell’amore e trae anche dal peccato una multiforme fioritura di bene” (pag. 199). Animato da questa visione, il Papa ha sofferto ed amato in comunione con Cristo e perciò il messaggio della sua sofferenza e del suo silenzio è stato così eloquente e fecondo. Divina Misericordia: Il Santo Padre ha trovato il riflesso più puro della misericordia di Dio nella Madre di Dio. Lui, che aveva perso in tenera età la mamma, tanto più ha amato la Madre divina. Ha sentito le parole del Signore crocifisso come dette proprio a lui personalmente: “Ecco tua madre!”. Ed ha fatto come il discepolo prediletto: l’ha accolta nell’intimo del suo essere (eis ta idia: Gv 19, 27) – Totus tuus. E dalla madre ha imparato a conformarsi a Cristo»
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Il Papa della Misericordia (Marina Ricci) TG5 Speciale (You tube)
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Documenti dal Magistero di Giovanni Paolo II
Omelia a Collevalenza 22.11.1981
Angelus a Collevalenza 22.11.1981
Discorso al clero di Todi. 22.11.1981
Omelia al santuario della Misericordia. Roma 23.04.1995
Discorso alle suore della Beata Vergine Maria della Misericordia. Cracovia 7.06.1997
Omelia per la chiusura del’Anno santo 6.01.2001
Omelia Domenica Divina Misericorida 22.04.2001
Lettera ai sacerdoti. Giovedì Santo 2001
Lettera ai sacerdoti Giovedì Santo 2002
Motu Proprio Misericordia Dei. 7.04.2002
Omelia Dedicazione Santuario Divina Misericordia. Kraków-Łagiewniki 17.08.2002
Omelia per la beatificazione di 4 servi di Dio. Cracovia 18.08.2002
Omelia nella Parrocchia di Dio Padre Misericordioso. Roma 26.03.2006